Elly Schlein critica la premier Meloni per la gestione del rapporto con il presidente Donald Trump, paragonando il loro legame.
Con il suo insediamento il 20 gennaio 2025, Donald Trump è tornato alla Casa Bianca come 47º presidente degli Stati Uniti, tutto è cambiato, lo sa bene anche Meloni. Le sue prime mosse hanno riacceso tensioni commerciali con l’Europa: tra queste, l’annuncio di dazi del 50% sui prodotti europei, previsto per il primo giugno. Una decisione che ha generato apprensione nei mercati e ha spinto il 58% delle aziende italiane a rallentare gli investimenti.

Il ritorno di Trump e le nuove tensioni commerciali
Nel pieno di questa incertezza economica, si alza la voce dell’opposizione. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, attacca la premier Giorgia Meloni, accusandola di ambiguità nel rapporto con l’attuale presidente USA.
Le parole di Schlein: critiche e metafore taglienti
In un’intervista al Corriere della Sera, Schlein si è detta preoccupata per la linea adottata da Meloni nei confronti di Trump: «Mi chiedo di che cosa abbia parlato Meloni al telefono con Trump perché questo ulteriore annuncio ha fatto fare un altro tonfo alla nostra Borsa».
«Questa incertezza va avanti da mesi danneggiando le nostre imprese. Il 58% delle aziende italiane ha rallentato i propri investimenti e lei non ha mai detto all’amico Trump: “Fermati, stai giocando con il fuoco”», ha aggiunto.
Il momento più incisivo arriva con una metafora destinata a far discutere: «Il ponte che lei pensa di essere tra gli Usa e l’Europa ha la stessa solidità di quello sullo Stretto di Salvini, cioè zero». Per Schlein, l’Europa dovrebbe rispondere in modo coeso, puntando sulle big tech americane per evitare una guerra commerciale devastante.
Oltre al tema economico, la leader dem ha criticato anche la posizione dell’esecutivo italiano su Gaza: «Da questo governo non è mai arrivata una condanna netta delle azioni criminali del governo di estrema destra di Netanyahu».
Schlein conclude con un appello forte alla politica estera e interna dell’Italia: «L’Italia dovrebbe riconoscere lo Stato palestinese. Lo hanno fatto la Spagna e l’Irlanda, sta per farlo la Francia, ora serve un atto forte da parte del nostro Paese», auspicando anche «elezioni anticipate. Io spero di sì e noi saremo pronti».